
Articolo 5 della NATO – cosa è e come funziona e cosa prevede in caso di attacco
L’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico è uno dei pilastri della Nato e regolamenta il principio della difesa collettiva dei territori degli Stati parte dell’accordo. In questi ultimi anni se ne è parlato molto, soprattutto in seguito alle continue richieste da parte di Zelensky di entrare a far parte della Nato per fermare l’invasione russa dell’Ucraina, che va avanti dal 24 febbraio 2022. «Abbiamo bisogno di garanzie Di sicurezza che funzionino della pratica, come l’articolo 5 della Nato», ha detto anche oggi Zelensky a Bruxelles. Poi le parole di Witkoff alla Cnn: «Donald Trump e Vladimir Putin hanno raggiunto un accordo per dare all’Ucraina garanzie di sicurezza sul modello dell’articolo 5 della Nato».
Il Trattato del Nord Atlantico
Il Trattato del Nord Atlantico, che ha decretato la nascita della Nato, è stato siglato nel 1949, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, da 12 Stati: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. Insieme al Patto di Varsavia (siglato nel 1955) della superpotenza Russia, ha decretato la spaccatura del Pianeta in due sfere d’influenza, russa e americana: quella che è stata chiamata la ‘cortina di ferro’ e che nei fatto separava la zona Nato da quella del Patto di Varsavia altro non era che il confine tra i paesi firmatari dei due accordi.
Negli anni, poi, hanno aderito sempre più Paesi, anche quelli che in precendenza erano territori dell’Unione Sovietica (come Estonia, Lettonia e Lituania): ad oggi, sono 32. Vi compaiono anche tutti i paesi che in passato avevano siglato il Patto di Varsavia (Albania, Bulgaria, Polonia, Romania e Ungheria), ad eccezione di alcune aree ex-URSS, come l’Ucraina e, ovviamente, la Russia. Gli articoli presenti regolamentano, tra le tante cose, il modo in cui devono comportarsi i Paesi firmatari nei confronti dell’area contrapposta. Ancora oggi, dopo lo scioglimento ufficiale del Patto di Varsavia nel 1991 in concomitanza con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il Trattato del Nord Altantico è uno degli accordi che bilancia gli equilibri geopolitici del mondo.
L’articolo 5
Tra gli articoli fondamentali del Trattato del Nord Atlantico, c’è l’articolo 5. Così si legge nell’accordo: «Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale».
In sostanza, un attacco armato contro uno dei paesi membri è considerato un attacco contro tutti. In questo modo, ciascuno Stato firmatario del Trattato si impegna a fornire assistenza, se necessario anche con l’uso della forza, per ristabilire e mantenere la sicurezza nell’area euro-atlantica. Si precisa, inoltre, che «ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali».