Mindfulness

Introduzione

Per mindfulness s’intende il raggiungimento della consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente e in maniera non giudicante.

Tale consapevolezza può essere raggiunta mediante la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione derivanti da quelle impiegate nel buddhismo.

In altri termini, la pratica della mindfulness vede come suo obiettivo principale il raggiungimento di un grado di consapevolezza massimo attraverso il quale l’individuo dovrebbe raggiungere uno stato di benessere. Difatti, divenendo consapevoli e non critici nei confronti di sé stessi e della realtà, gli individui dovrebbero riuscire a controllare e contenere emozioni, sensazioni e pensieri negativi che possono portare alla sofferenza.

Il crescente interesse verso la mindfulness ha dato il via a numerosi studi per indagarne le reali potenzialità, in particolare, in ambito medico-terapeutico. I risultati finora ottenuti – che dovranno essere approfonditi ulteriormente – sono incoraggianti e delineano la mindfulness come uno strumento estremamente utile per alleviare le sofferenze emotive di pazienti affetti da diversi tipi di patologie.

Mindfulness: cosa è e a cosa serve?

Mindfulness: cosa è e a cosa serve? Risponde il Dottor Giorgio Schinco, psicologo, professore e istruttore di mindfulness di Guidapsicologi.it 

In che cosa consiste la Mindfulness?

Come accennato, mindfulness significa avere consapevolezza di sé prestando attenzione alla realtà nel momento presente, in maniera oggettiva e distaccata e, soprattutto, non giudicante.

Non a caso, la parola inglese “mindfulness” significa proprio “consapevolezza“.

La pratica della mindfulness può, pertanto, essere considerata come una sorta di processo che – attraverso la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione – porta l’individuo ad essere consapevole di sé stesso, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà – intesa come qui e ora – che lo circonda.

Mindfulness e Buddhismo

Di primo acchito, il concetto di mindfulness potrebbe sembrare molto complicato. Le sue origini derivano da quella che è la filosofia buddhista secondo cui la sofferenza (intesa come sofferenza psicologica) deriva da una visione errata della realtà che può essere corretta mediante la meditazione e il raggiungimento della cosiddetta illuminazione.

Entrando più nel dettaglio e tralasciando gli aspetti religiosi, secondo la filosofia buddista, gli individui possono eliminare la sofferenza acquisendo la corretta visione della realtà nel momento presente (qui e ora) ed acquisendo la giusta consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni – in particolare, negativi – vedendoli per quello che sono realmente, ossia prodotti della propria mente che, in quanto tali, possono essere controllati.

Cosa NON è la Mindfulness

Al fine di evitare fraintendimenti, è bene precisare che la mindfulness:

  • NON è una forma di trance: la mindfulness, infatti, come dice la parola stessa, è uno stato di consapevolezza che richiede la massima lucidità della persona.
  • NON è un’esperienza “mistica” o religiosa: benché la mindfulness si basi su tecniche di meditazione derivanti dalla filosofia buddhista, essa nulla a che vedere con l’omonima religione.
  • NON è un modo per sfuggire ai problemi della realtà: al contrario, la mindfulness viene praticata per comprendere e analizzare la realtà nel momento presente e in modo non giudicante.

Inoltre, è bene precisare che la mindfulness NON è una psicoterapia, ma si potrebbe considerare come una sorta di “strategia d’intervento” che, se necessario, può essere praticata a supporto delle metodiche terapeutiche tradizionali al fine di favorire il benessere psicologico ed emotivo del paziente.

A cosa serve la Mindfulness?

Come ribadito più volte, lo scopo della mindfulness è quello di raggiungere uno stato di consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni nel qui ed ora, in modo intenzionale ma distaccato e in maniera non giudicante. Grazie a questo “distacco”, la mindfulness dovrebbe aiutare l’individuo ad accettare sé stesso e ciò che accade intorno a lui e/o dentro di lui. Molto spesso, infatti, le persone tendono a giudicarsi, criticarsi e disperarsi per ciò che succede loro, portando così alla nascita di pensieri negativi, malessere e disagi.

L’obiettivo della pratica della mindfulness è quello di imparare a guardare ed accettare la realtà nel momento presente per com’è, osservando in maniera distaccata i pensieri negativi e vedendoli per ciò che sono, ossia come prodotti della propria mente che – con la giusta pratica – possono essere compresi e controllati, evitando che possano influire negativamente sulla propria vita.

Tutto questo può rivelarsi utile per gestire stress, sensazioni e sentimenti negativi che possono travolgere le persone nel corso della loro vita, soprattutto, durante periodi particolarmente delicati (ad esempio, durante e/o subito dopo la gravidanza), in seguito a traumi o forti shock (ad esempio, lutti, incidenti particolarmente gravi, ecc.), oppure in seguito all’insorgenza di patologie. La mindfulness, perciò, può rivelarsi un utile strumento anche in ambito medico-terapeutico, come supporto ai trattamenti medici tradizionali, allo scopo di migliorare lo stato emotivo del paziente.

Cosa accade nel cervello quando si pratica la Mindfulness

Secondo diversi studi meditare cambia la visione del mondo, agisce su ormoni e neurotrasmettitori e permette un cambiamento materiale del cervello. In questa puntata del nostro podcast “MypositiveTips” vi spieghiamo il perché e come ciò accade.

Storia e programma MSBR

Storia della Mindfulness e ideazione del Programma di Riduzione dello Stress basato sulla Mindfulness

Benché le origini della mindfulness siano affondate in un lontano passato (filosofia buddhista), è possibile affermare che l’introduzione della mindfulness e della sua pratica in ambito medico sia merito degli studi condotti dal biologo e professore americano della School of Medicine dell’Università del Massachusetts Jon Kabat-Zinn.

Basandosi sulle proprie esperienze di meditazione, Kabat-Zinn si convinse che la pratica della mindfulness potesse essere sfruttata in campo medico-terapeutico. Partendo dall’unione delle sue conoscenze scientifiche e delle sue conoscenze della filosofia buddhista e dello yoga, il biologo americano fondò, nel 1979, la Stress Reduction Clinic all’Università del Massachusetts, dove sviluppò il suo programma per la Riduzione dello Stress e per il Rilassamento (dall’inglese, Stress Reduction and Relaxation Program). Tale programma fu creato da Kabat-Zinn adattando i concetti della filosofia buddhista e le tecniche di meditazione tradizionali alla medicina occidentale. L’intento di Kabat-Zinn, infatti, era quello di introdurre la pratica della mindfulness negli ospedali, nei centri sanitari e nelle cliniche allo scopo di aiutare i pazienti affetti da dolore cronico e/o malattie terminali a far fronte allo stress e alla sofferenza.

Il programma fu poi perfezionato e i precetti buddhisti alla sua base furono riproposti con un approccio più scientifico, dando così origine al programma di otto settimane noto come “Mindfulness-Based Stress Reduction” o “MBSR” (Riduzione dello Stress Basato sulla Consapevolezza).

Il programma MBSR ha ottenuto un grandissimo successo, tanto che, ancora oggi, viene adottato in diversi ambiti e applicato in molteplici situazioni.

Evoluzioni del programma MSBR

Il successo del programma di riduzione dello stress attraverso la mindfulness (MBSR) elaborato da Kabat-Zinn ha riscosso talmente successo da potare alla nascita di nuovi programmi terapeutici applicati in molteplici campi e basati proprio sul programma MBSR. Fra questi, ricordiamo:

  • Mindfulness-Based Cognitive Therapy: è un programma molto diffuso e testato scientificamente che unisce la pratica della mindfulness alla terapia cognitiva utilizzata nei pazienti affetti da depressione.
  • Mindfulness-Based Relapse Preventionprotocollo proposto per prevenire le ricadute nelle dipendenze.
  • Mindfulness-Based Childbirth and Parenting: si tratta di un programma di educazione innovativo, proposto con l’intenzione di “promuovere la salute mentale di entrambi i genitori, sostenere l’autoefficacia del parto e facilitare il travaglio, migliorare le relazioni con i partner e la sensibilità genitoriale” (Larissa G. Duncan, Ph.D. and Catherine Shaddix, M.A., Mindfulness-Based Childbirth and Parenting (MBCP): Innovation in Birth Preparation to Support Healthy, Happy Families, in Int J Birth Parent Educ. 2015 Jan; 2(2): 30–33).
  • Mindfulness-Based Eating Awareness: programma elaborato per fornire supporto ai pazienti con disordini alimentari o comunque con problemi legati all’alimentazione.
  • Mindfulness-Based Elder Care: programma realizzato a partire da quello elaborato da Kabat-Zinn e adattato alle esigenze degli anziani, della loro famiglia e del personale – sanitario e non – adibito alla loro assistenza.
  • Mindfulness-Based Relationship Enhancement: programma elaborato allo scopo di arricchire le relazioni, in particolare, di coppia.

Applicazioni della Mindfulness

La pratica della mindfulness può rivelarsi utile sia nella vita di tutti giorni, sia in presenza di particolari condizioni patologiche che inevitabilmente influiscono negativamente sul benessere emotivo della persona che ne è colpita, direttamente o indirettamente.

La pratica della mindfulness, pertanto, può essere utilizzata per ridurre lo stress e controllare le emozioni negative in ambito lavorativo, in ambito scolastico ed accademico e in tutti quei casi in cui può essere necessario fronteggiare situazioni spiacevoli o che creano disagio e/o arrecano sofferenza alla persona.

Di seguito, saranno brevemente descritte un paio di applicazioni “pratiche” della mindfulness su cui sono stati svolti diversi studi.

Applicazione della Mindfulness in età pediatrica ed evolutiva

Durante l’età pediatrica ed evolutiva la pratica della mindfulness può rivelarsi utile sia per aiutare i bambini in difficoltà, sia per aiutare i bambini senza particolari problematiche a sviluppare le loro competenze prosociali.

La mindfulness applicata in età evolutiva, perciò, può essere considerata come un utile strumento che può aiutare i bambini – sia con che senza difficoltà – a diventare consapevoli di sé stessi e delle proprie emozioni e a imparare a prestare attenzione agli altri, favorendo lo sviluppo di abilità sociali ed emotive.

L’efficacia della pratica della mindfulness in età evolutiva sembra essere confermata da studi condotti in merito. Da tali studi è, infatti, emerso che i bambini cui sono state insegnate alcune pratiche di mindfulness hanno dimostrato una miglior capacità di regolazione e gestione dello stress e un atteggiamento più ottimista e collaborativo rispetto ai bambini cui non è stata insegnata alcuna pratica di mindfulness.

Naturalmente, le tecniche di mindfulness applicate in età pediatrica devono essere adattate e adeguate alle capacità dei bambini cui sono rivolte. A questo proposito, sono state proposte tecniche di meditazione più brevi e semplici da eseguire rispetto a quelle previste per gli adulti.

Come si fa la Mindfulness?

Le tecniche di meditazione utilizzate nella mindfulness, solitamente, vengono praticate in posizione seduta, a terra su cuscini o tappeti, oppure su una sedia. Gli occhi dovrebbero essere chiusi e la concentrazione della persona deve essere rivolta solo alla respirazione e ai movimenti effettuati dall’addome durante le inspirazioni e le espirazioni. In questo modo, la persona dovrebbe riuscire a raggiungere la consapevolezza del proprio respiro. Con la pratica, la consapevolezza del respiro dovrebbe poi venire estesa alla consapevolezza di sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e della realtà circostante.

Coloro che si avvicinano per la prima volta alla mindfulness, generalmente, eseguono brevi sessioni di meditazione, della durata di 10 minuti circa. Il tempo di meditazione può poi essere aumentato man mano che si acquisisce esperienza e secondo le proprie necessità.

Come si svolge il Programma di Riduzione dello Stress basato sulla Mindfulness (MBSR)

Il programma di Riduzione dello Stress Basato sulla Mindfulness elaborato da Kabat-Zinn, invece, prevede l’esecuzione combinata delle tecniche di meditazione di cui sopra e di esercizi di yoga, sia da soli – in autonomia – sia in sedute di gruppo insieme ad altre persone e insieme ad istruttori qualificati. A questo proposito, è bene precisare che questi ultimi dovrebbero non solo conoscere a fondo il programma MBSR, ma dovrebbero anche avere una buona esperienza di meditazione personale.

Il programma di riduzione dello stress basato sulla mindfulness elaborato da Kabat-Zinn ha una durata di otto settimane, periodo in cui è previsto un incontro di gruppo la settimana della durata di circa due ore e mezza. Gli incontri di gruppo prevedono una prima parte di meditazione pratica e un’ultima parte di condivisione delle esperienze vissute durante la pratica. Naturalmente, è altresì previsto un lavoro individuale che dovrà essere eseguito a casa quotidianamente.

Durante gli incontri di gruppo, la voce degli istruttori guida le persone nella meditazione. Per quanto riguarda gli esercizi da praticare a casa, invece, se necessario e previsto, gli istruttori forniranno apposite registrazioni a ciascun individuo.

Mindfulness – was ist das?

Mindfulness bedeutet zunächst nichts weiter, als achtsam mit Dir, Deinem Geist und damit auch mit Deinem Körper umzugehen. Durch die Achtsamkeit im Umgang mit Dir selbst, anderen Menschen und dem Leben im Alltag, kannst Du bewusst Stress vermindern und gesünder leben. Das haben unter anderem US-amerikanische Studien gezeigt.

Wie aber sieht Mindfulness in der Praxis aus? Am besten lässt sich das Wort beschreiben als „Konzentration auf den Moment“. Ein Gefühl, an das Du Dich sicher noch aus Deiner Kindheit erinnerst – beim Vergessen der Uhrzeit, dem Versinken im Spiel. Mit Mindulness erzeugst Du aktiv genau diesen positiven Zustand.

Alle Gedanken loslassen, Körper und Geist entspannen, den Stoffwechsel beruhigen, das innere Gleichgewicht herstellen – Meditation ist das Stichwort. Das Prinzip der Achtsamkeit hat seine Wurzeln dementsprechend im Buddhismus. Wenn Du ein achtsameres und gesünderes Leben führen willst, brauchst Du aber nicht gleich zum Buddhismus konvertieren.

Der US-amerikanische Professor Jon Kabat-Zinn hat die Meditation als Grundgedanken der buddhistischen Lehre und als Basis der Mindfulness in die Medizin und den Alltag übertragen. Bereits 1979 hat Zinn sein Mindfulness-Based Stress Reduction programm (MBSR) entwickelt, das Menschen beim Umgang mit Schmerzen und den negativen Auswirkungen von Stress für Körper und Geist unterstützen soll.

Dafür hat er als Grundlage eine 30-minüte Meditationsübung entwickelt: den Bodyscan, um selber aktiv nacheinander jeden einzelnen Körperbereich zu spüren, mental abzufragen und sich zu entspannen.

Applicazione della Mindfulness durante la gravidanza

Durante la gravidanza, la comparsa di stress e basso tono dell’umore è un fenomeno abbastanza comune. Tuttavia, se stress e malumori persistono, essi potrebbero interferire con il rapporto madre-bambino e favorire la comparsa di disturbi dell’umore post-partum.

Per questa ragione, il ricorso alle pratiche di mindfulness potrebbe rivelarsi utile. Uno studio condotto a tal proposito ha dimostrato che le madri che si sono sottoposte al programma MBSR ideato da Kabat-Zinn durante la gestazione hanno mostrato un miglioramento dell’umore superiore del 20-25% rispetto alle madri che non hanno seguito il programma durante la gravidanza. Il miglioramento ottenuto riguardava soprattutto la diminuzione dei sintomi depressivi e ansiosi e la riduzione dello stress nel periodo post-partum.

 

Wie wird Mindfulness angewandt?

Inzwischen wird Mindfulness auch in der Psychotherapie, bei Burnout-Behandlungen oder bei Patienten mit depressiven Erkrankungen angewandt. So bringt der bekannte Frankfurter Psychologe Dr. Thomas Heidenreich fehlende Achtsamkeit in Verbindung „mit Prozessen wie Grübeln, Erfahrungsvermeidung und ungünstigen metakognitiven Prozessen“.

Dazu zählen in der Achtsamkeits-Lehre auch das Hadern mit der Vergangenheit oder Angst vor der Zukunft als belastende Prozesse. Die Konzentration auf den Moment hilft dabei, sie auszublenden.

Der Kernpunkt von Mindfulness ist die positive Auswirkung von Meditation auf die geistige und körperliche Gesundheit. Jon Kabat-Zinn, selber Molekularbiologe und überzeugter Zen-Buddhist, hat praktisch sein Wissen aus beiden Welten vereint.

Das Verweilen im Moment und die bewusste Wahrnehmung führen zu mehr Aufmerksamkeit, zu klareren Gedanken – dem Sein im Hier und Jetzt, verbunden mit einem stärkeren und harmonischen Körperbewusstsein.

Bei allen positiven Ansätzen ist Mindfulness jedoch weit von einem zwanghaften Verhalten mit Dauerlächeln entfernt. Vielmehr geht es darum, sich ohne Wertung auf seine Gedanken, seine Gefühle, seinen Körper und seine Umgebung einzulassen.

Diese Achtsamkeit schließt  mit ein, nicht über die eigenen Gefühle oder Gedanken zu urteilen. Du ordnest ihnen kein „Falsch“ oder „Richtig“ zu und vermeidest damit, Dich erneut vom eigentlichen Moment abzulenken und Deine Gedanken in eine andere Richtung zu lenken.

Mindfulness in den Tagesablauf einbauen

Damit Achtsamkeit zum festen Bestandteil Deines eigenen Tagesrhythmus wird, gibt es verschiedene Möglichkeiten. Zum einen kannst Du mit einfachen Übungen gefühlten Stress abbauen und Dich entschleunigen. Dazu gehört die Konzentration auf den Atem, Schritt für Schritt bewusstes Gehen und Atmen, statt zu hasten oder auch Yoga. Kurze Videos oder Tutorials dazu findest Du problemlos im Internet.

Anleitungen für das Erlernen von Mindfulness und Achtsamkeit gibt es auch in der Form von Apps. Die Zahl der Anbieter ist groß und für den Einstieg reicht eine kostenlose Version mit grundlegenden Übungen völlig aus.

Die meisten dieser Apps haben zusätzlich eine erweiterte Bezahlvariante, bei der Du gegen Gebühr an Achtsamkeits-Kursen mit Trainern teilnehmen kannst. Bei den Preisen solltest Du genau vergleichen, welche Inhalte Du für welches Geld bekommst.

Mindfulness-Training geht natürlich auch abseits von Bildschirm und Smartphone. Inzwischen gibt es hierzulande an vielen Orten zertifizierte Achtsamkeits-Trainer. Wichtig für Dich ist, dass ihre Ausbildung über den Verband der Achtsamkeit/Mindfulness Deutschland anerkannt ist, damit die Inhalte und die Qualität des Kurses stimmen. Anwendung findet Mindfulness auch in der kognitiven Verhaltenstherapie.

Positive und kritische Stimmen zu Mindfulness

Zum Thema Darmflora, Darmgesundheit und der Wirkung von Mindfulness auf Körper und Geist gibt es inzwischen zahlreiche wissenschaftliche Studien und Abhandlungen. Viele kommen zu dem Ergebnis, dass das Prinzip der Achtsamkeit sich im täglichen Leben positiv auswirkt – aber es gibt auch Gegenstimmen.

So kommen Wissenschaftler in der Havard Gazette der Havard University zu dem Schluss, dass Mindfulness bei Depressionen helfen kann. Ein Artikel im Magazin Scientific American sieht Chancen bei Ernährungsproblemen sowie eine Verbesserung der Gedächtnisleistung durch Achtsamkeitstraining.

Gleichzeitig hinterfragen Forscher die Verlässlichkeit von Mindfulness-Studien und bemängeln teilweise unwissenschaftliches Vorgehen. Einer davon ist der Psychologe Nicholas Van Dam im Magazin American Psychologists. Ihm fehlt es an Beweisen für die Wirkung von Mindfulness.
Der US-amerikanische Managementprofessor Ronald Purser kritisiert am Prinzip der Achtsamkeit, dass seiner Meinung nach nicht die Ursachen für Stress definiert und geändert werden, sondern die einzelne Person sich anpassen soll. Er sieht gerade das als Auslöser für Stress bei den Anwendern an.

Achtsamkeit lässt sich lernen – und zwar von jedem!

Wie unterschiedlich die Meinungen zu Mindfulness und Achtsamkeit auch sein mögen: Durch Meditation kannst Du das Tempo aus Deinem Leben nehmen. Dabei ist der Grundgedanke von Mindfulness, Momente wahrzunehmen, zu genießen und positive Emotionen zu erzeugen – ausgelöst durch Botenstoffe wie Serotonin oder Dopamin, die zu einem wesentlichen Teil in Deinem Darm produziert werden.

Er wird inzwischen von Wissenschaftlern auch als das zweite Gehirn bezeichnet. Ein Geflecht von mehr als 100 Millionen Nervenzellen sammelt hier Informationen. Sie werden über den Vagus-Nerv, die sogenannte Bauch-Hirn-Achse, direkt zum Gehirn gesendet –  auch in die Bereiche, die für Gefühle zuständig sind.

Zusätzlich sind die Bakterien Deiner Darmflora, medizinisch korrekt Mikrobiom, ein wichtiger Bestandteil Deiner Emotionen und damit auch Deiner positiven oder negativen Lebenseinstellung.

So haben Forscher der irischen Universität Cork herausgefunden, dass Bakterien der Darmflora an der Produktion für die Bausteine des Glückshormons Serotonin beteiligt sind. Ein gesundes Mikrobiom ist demzufolge wichtig für ein zufriedenes  Leben. Dazu gehört auch, achtsam mit sich selbst umzugehen.

Die Wirkung von Achtsamkeit auf Körper und Geist

Die Website der kalifornischen Berkeley-Universität führt verschiedene positive Wirkungen von Mindfulness auf und bezieht sich nach eigenen Angaben dabei größtenteils auf Studien und Forschungen. So soll Mindfulness

  • nach acht Wochen der Meditation nach dem MBSR-Prinzip von Jon Kabat-Zinn das Immunsystem stärken
  • positive Emotionen steigern, Stress reduzieren und Depressionen lindern
  • die Gehirnregionen für das Lernen, die Erinnerung, Emotionen und Empathie stärken
  • die Konzentration und die Aufmerksamkeit fördern
  • Beziehungen zwischen Liebespaaren durch Verständnis entspannen
  • Eltern und werdenden Eltern durch den Abbau von Angst, Depressionen und Stress einen besseren Umgang mit Schwangerschaft und Kindern ermöglichen
  • durch achtsames Essen eine gesündere Ernährung voranbringen und bei Gewichtsproblemen helfen

Nun bedeutet Meditation im Sinne von Mindfulness nicht automatisch, dass Du eine festgelegte Zeit mit Übungen verbringen musst – auch wenn Du das natürlich tun kannst. Das Gegenteil von Achtsamkeit wäre aber, wenn Du durch ein zeitliches Druckszenario zusätzlichen Stress aufbaust.

Es geht bei Achtsamkeit vor allem um die bewusste Wahrnehmung des Alltags als einfache Form der Meditation. Statt Dich abzulenken, tauchst Du intensiv in das ein, was Du gerade tust. Zum Beispiel:

  • Statt morgens unter der Dusche über die Steuererklärung nachzudenken, lässt Du Dich auf den Lauf des Wassers über Deine Haut ein. Du schließt die Augen, spürst die Wasserbahnen und die prasselnden Tropfen, die Wärme auf der Haut, während Du tief ein- und ausatmest.
  • Wenn Du beim Essen an den nächsten Termin denkst, wird der Genuss zur mechanischen Nahrungsaufnahme. Aber die Zutaten, die Farben, der Geruch, die Gewürze, das langsame Eintauchen beim Kauen in immer tiefere Geschmackswelten – all das macht Deine Mittagspause zu einem wunderbaren Erlebnis und bringt mit dem Glücksgefühl den Schwung für den weiteren Tag.
  • Empfindest Du den Weg irgendwohin als überflüssig, sinnlos oder anstrengend, steigt mit dem Ärger auch der Stresspegel. Nimmst Du  stattdessen mit offenen Sinnen das bunte Drumherum, die Gespräche, die Menschen, die Luft, den Regen, die Sonne oder Szenen am Straßenrand bewusst wahr, wird die ursprünglich lästige Strecke zur spannenden und positiven Reise. Du fühlst Dich gut.

Achtsame Atmung als Teil des Alltags

Ein wichtiger Aspekt der Achtsamkeit ist die Atmung als Verbindung zwischen innen und außen. Sie ist der allgegenwärtige Antrieb, über den Du die Geschwindigkeit Deines Lebens und damit auch Deiner Körperfunktionen steuern kannst. Konzentrierst Du Dich auf den ruhigen Lauf Deiner Atmung, können Stress und Anspannung abgebaut werden.

Auch hier spielt Mindfulness durch das Sein im Moment eine Rolle. Bist Du mit dem Rad unterwegs, wird die frische Luft zur Freude, wenn Du sie bewusst genießt. Sitzt Du aber in Gedanken gar nicht auf dem Rad, sondern schon Zuhause bei den Kindern und ihren Hausaufgaben, verkümmert der Moment zur bloßen Sauerstoffaufnahme.

Mindfulness erlernen, anwenden und für sich entdecken

Selbstverständlich kannst Du auch einen Meditationskurs nach der MBSR-Methode von Jon Kabat-Zinn in einem entsprechenden Studio belegen, um Mindfulness zu erlernen. Generell läuft der Kurs über acht Wochen mit wöchentlichen Übungseinheiten bis zu drei Stunden. Zusätzlich sind die Teilnehmer*innen angehalten, allein für sich Zuhause bis zu 45 Minuten täglich zu üben.

Du kannst die Meditation nach der MBSR-Methode auch allein durchführen. Anleitungen dazu gibt es im Internet. Wichtig wäre dabei sicherlich, dass der Wille und die Selbstdisziplin vorhanden sind, um das gewünschte Ziel zu erreichen.

Ein guter Tipp, um am Ball zu bleiben: Du kannst Dir aufschreiben, wie lange Du an welchem Tag meditiert hast, wie Du Dich gefühlt hast und was Du bei den Übungen für Dich verbessern willst und auch, was sich verbessert hat.

Immer gut: Zusätzlich einen Freund oder eine Freundin mit ins Boot holen. Selbst, wenn diejenigen nicht mit Dir meditieren – der abendliche Anruf mit dem Ergebnis der Meditation ist eine gute Kontrollfunktion und ein schöner Anlass zum entspannten Quatschen am Telefon.
Mindfulness ist eine Möglichkeit, sich bewusst mit den Menschen, den Strukturen, den Belastungen und den schönen Dingen in eigenen Leben auseinanderzusetzen.

Das gilt für Mütter ebenso wie für Familien mit Kindern oder für Führungskräfte. Die Ziele der Meditation sind individuell abhängig von den eigenen Lebensumständen, der körperlichen und seelischen Verfassung und auch der Stressbelastung.

Während für werdende Mütter das Hineinhorchen in ihren Körper zum intensiven Kontakt mit ihrem Baby und den eigenen Emotionen werden kann, lernen Eltern gelassener mit den Anforderungen des Alltags umzugehen. Das beginnt beim Abwasch in der Küche und geht bis zur Frage, warum morgens alle zu spät dran sind. Und wenn man gefühlt nicht beim Essen des Frühstücks ist, sondern gedanklich auf dem Weg in die Schule oder ins Büro.

Besonders für Führungskräfte bietet sich an, eigene Reiz-Reaktionsschemen mit Mindfulness in Frage zu stellen und bei Bedarf außer Kraft zu setzen. Durch ein verändertes Verhalten in Druck- oder Entscheidungssituationen kann beispielsweise ein entspanntes Betriebsklima geschaffen werden. Die Motivation der Mitarbeiter steigt und damit auch die Produktivität des Unternehmens.

Buchtipps für Mindfulness, Achtsamkeit und Meditation

Da Jon Kabat-Zinn sein Prinzip der Mindfulness bereits vor mehr als 30 Jahren erstmalig formuliert hat, gibt es inzwischen reichlich Literatur zu dem Thema. Eine schöne Empfehlung mit einem Vorwort von Kabat-Zinn ist das Buch „Mindfulness – der achtsame Weg durch die Turbulenzen des Lebens“ von Edel Maex.
Das Werk von Ulrich Ott „Meditation für Skeptiker: Ein Neurowissenschaftler erklärt den Weg zum Selbst“ als Ausflug in die Forschung für das Wissen über Mindfulness ist ebenfalls lesenswert. Und natürlich: „Zur Besinnung kommen – die Weisheit der Sinne und der Sinn der Achtsamkeit“ von Jon Kabat-Zinn selbst, wo der Begründer des MBSR-Achtsamkeitstrainings seine Philosophie erklärt.

Wer ein Training für mehr Achtsamkeit und zur Stressbewältigung absolviert, hat durchaus Chancen, dass die Kosten von der gesetzlichen Krankenkasse übernommen werden.
Das hängt im Einzelfall von der Krankenkasse ab und sollte vorher angefragt werden. Wichtig ist für eine Kostenübernahme durch die gesetzlichen Krankenkassen, dass der Kurs zertifiziert ist und über die Datenbank der Zentralen Prüfstelle Prävention gefunden werden kann.

Zusammengefasst ist Mindfulness

  • Stressabbau, Entspannung und Gesundheit durch Meditation und Yoga
  • Bodyscan: ein Ausflug in den eigenen Körper beim Meditieren
  • die Konzentration auf den Moment
  • das bewusste Genießen des Augenblicks
  • das Ausblenden von Vergangenheits-Grübeln und Zukunftsängsten
  • das Überdenken von Verhaltensmustern und Strukturen
  • das Erzeugen von positiven Emotionen
  • das bewusste Wahrnehmen der eigenen Situation und der Umgebung
  • das Zulassen der eigenen Gedanken ohne Wertung und ohne Ablenkung
  • Dr. Raja SHAHED

    Doctorate Degree in Defense and Security Science (PhD)

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